{"id":35,"date":"2023-07-27T22:11:19","date_gmt":"2023-07-27T20:11:19","guid":{"rendered":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-villanova\/?page_id=35"},"modified":"2023-07-28T11:54:59","modified_gmt":"2023-07-28T09:54:59","slug":"1-fortuna-o-sfortuna","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-villanova\/index.php\/1-fortuna-o-sfortuna\/","title":{"rendered":"1. Fortuna o sfortuna?"},"content":{"rendered":"\n
<\/p>\n\n\n\n
Estratto da una ricerca di Roberto Peretti<\/strong><\/p>\n\n\n\n La vita di Antonio Astesano \u00e8 davvero particolare e interessante; nasce a Villanova d\u2019Asti nel 1412 da nobile famiglia astigiana legata ai guelfi Solari.<\/p>\n\n\n\n In seguito alla cacciata delle famiglie guelfe astigiane intorno al 1339, da parte del marchese Giovanni II del Monferrato, alleato del consorzio astigiano ghibellino dei De Castello, una parte della famiglia dell’Astesano si trasfer\u00ec a Villanova, e una parte si trasfer\u00ec a Lodi. <\/p>\n\n\n\n L’esilio costrinse il padre Pietro a svolgere, oltre che l’attivit\u00e0 notarile, anche quella di insegnante di grammatica latina e geometria. <\/p>\n\n\n\n Nel 1427, a 15 anni Antonio Astesano \u00e8 mandato dal padre Pietro a Trino Vercellese alla scuola del maestro Simone Tronzano.<\/p>\n\n\n\n Nel 1429, su consiglio ed invito del carmelitano suo parente Antonio Ferrario, il giovane Astesano si trasfer\u00ec a Pavia, per dedicarsi allo studio della medicina presso quella famosa universit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n La peste lo costrinse a lasciare gli studi in Pavia nell\u2019anno 1431. <\/p>\n\n\n\n Si diresse a Genova.<\/p>\n\n\n\n Dal capitolo sesto dell\u2019opera pi\u00f9 importante di Antonio Astesano \u201cSull\u2019instabilit\u00e0 della fortuna ossia sulla sua vita e sulle gesta dei cittadini astesi\u201d: \u201cMa la fortuna costantemente in agguato, che per nessuno \u00e8 sempre favorevole e che non suole essere propizia in perpetuo, ahim\u00e8, mi permise di trascorrere appena due inverni ed una sola estate a Pavia.<\/em><\/p>\n\n\n\n Infatti, \u00e8 sopravvenuta nella suddetta citt\u00e0 una cos\u00ec grande epidemia di peste che dovetti affrettare la fuga a Genova. Non c\u2019\u00e8 nessuno, ovviamente, che non preferisca preservare la vita ed evitare, finch\u00e9 pu\u00f2, una brutta morte. <\/em><\/p>\n\n\n\n Ohim\u00e8, che grande avversaria mi fu quella calamit\u00e0; quanto la fortuna fu allora nemica del mio bene! <\/em><\/p>\n\n\n\n Essa mi ha impedito di imparare cos\u00ec importanti discipline e non mi ha consentito di diventare medico e filosofo \u2026<\/em>\u201d.<\/p>\n\n\n\n Dal capitolo decimo del primo libro \u201cSull\u2019instabilit\u00e0 della fortuna\u201d: \u201c\u2026. non avevo soggiornato in Genova pi\u00f9 di quattro mesi, quando sopravvenne l\u2019orribile pestilenza che port\u00f2 via, con subitanea morte, due degli studenti ai quali insegnavo. Questo fatto mi procur\u00f2 cos\u00ec tanto terrore, che desiderai di allontanarmi di l\u00e0 con passo veloce e cercai portarmi a Savona per poter poi ritornare al paese natio \u2026<\/em> .\u201d <\/em> <\/p>\n\n\n\n Antonio Astesano da Savona a piedi e con difficolt\u00e0 super\u00f2 gli Appennini, giunse a Savigliano poi a Poirino.<\/p>\n\n\n\n Dal Libro secondo, capitolo primo da \u201cSull\u2019instabilit\u00e0 della fortuna\u201d: \u201cA Poirino incontrati casualmente Guido Tagliato, che era carissimo amico di mio padre: questi, che mi aveva avuto a battesimo, mi invit\u00f2 a recarmi a casa sua. Egli mi disse che la terribile peste non aveva ancora lasciato Villanova\u2026. Saputo ci\u00f2, scrissi a mio padre. Mi rispose il giorno seguente di recarmi a Carignano e di fermarmi l\u00e0 finch\u00e9 egli non mi inviasse altra indicazione, non volendo che io corressi il rischio della morte n\u00e9 il timore del morbo ,\u2026\u2026 .Sopraggiunto il rigido freddo dell\u2019inverno, un freddo che perdur\u00f2 a lungo in quell\u2019anno, e fece ghiacciare tutti i corsi d\u2019acqua, finalmente nella citt\u00e0 di Asti e nella stessa Villanova si plac\u00f2 la peste\u201d. <\/em><\/p>\n\n\n\n Per la festa del Natale 1431 Antonio Astesano raggiunse la famiglia in Villanova d\u2019Asti. <\/p>\n\n\n\n Dopo i saluti e gli abbracci, il padre inform\u00f2 Antonio che era mancato l\u2019insegnante di grammatica di Asti ed aggiunse: (dal capitolo secondo del Libro Secondo da \u201cSull\u2019instabilit\u00e0 della fortuna\u201d) \u201cSe la fortuna mi avesse dato una ricchezza tale da poter sostenere il peso dei tuoi studi, io questo lo avrei fatto volentieri, o mio caro figlio, e avrei desiderato che tu continuassi il cammino iniziato. Ma poich\u00e9 ho scarse risorse e una piccola entrata e devo gi\u00e0 sopportare il peso del mantenimento dei figli, non vedo come potrei sostenere pi\u00f9 a lungo il gravoso onere dei tuoi studi ginnasiali, essendo io stato colpito pesantemente dalla terribile peste che qui fu devastante non molto tempo fa, come tu vedi; essa mi ha costretto ad abbandonare le propriet\u00e0, la casa, i guadagni e a sopportare ingenti spese per un tempo tanto lungo, che sono rimasto del tutto sprovvisto di denaro: sono ora quasi privo di tutto e bisognoso. Spero tu assuma l\u2019incarico di insegnare nella citt\u00e0 di Asti la grammatica e la lingua ai ragazzi. \u2026. . Che cosa credi che ci possa essere di meglio che insegnare ai giovani la virt\u00f9 e i buoni costumi?<\/em><\/p>\n\n\n\n Dal capitolo terzo del Secondo libro \u201cSull\u2019instabilit\u00e0 della fortuna\u201d: \u201cAll\u2019udire tali argomenti dalla bocca di mio padre, cos\u00ec risposi con tono rispettoso. Quantunque sperassi, o padre venerando, di poter proseguire in futuro con grande impegno gli studi intrapresi, \u2026, tuttavia io per fare cosa accetta ai miei parenti e a te, a cui debbo tutto, anche la stessa vita, accetto di esercitare almeno per un anno il compito di grammatico, non diversamente da come tu vuoi,\u2026. . Appena saranno trascorse le prossime feste di Natale mi recher\u00f2 dove tu stesso, padre, mi comandi, e accompagnato dai miei libri andr\u00f2 nella citt\u00e0 di Asti per affrontare l\u2019oneroso compito di insegnante\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n L\u2019Astesano divenne direttore della scuola di grammatica e di retorica di Asti, ma nel 1433 fu chiamato a Pavia come lettore e docente di autori classici.<\/p>\n\n\n\n Nel 1441 spos\u00f2 ad Asti la figlia del medico Bartolomeo Carrari, da cui ebbe figli.<\/p>\n\n\n\n Negli anni successivi fu maestro di scuola a Chieri. <\/p>\n\n\n\n Nel 1447 Carlo d\u2019Orl\u00e9ans, liberato dalla lunga prigionia in cui fu trattenuto dagli Inglesi ad Anzicourt (1415-1440), nell’intento di raggiungere la contea di Asti (ereditata dalla madre, Valentina Visconti), incontr\u00f2 a Villanova d\u2019Asti l’Astesano, che gli dedic\u00f2 un componimento poetico.<\/p>\n\n\n\n Il 26 ottobre dello stesso anno il duca fece il solenne ingresso in Asti. <\/p>\n\n\n\n Nell’occasione l’Astesano venne nominato capitano del Castello di Monterainero, che sorgeva nel Borgo di Santa Maria Nuova e in seguito alle sue doti umanistiche e letterarie divenne segretario ducale. <\/p>\n\n\n\n Nel 1448, segu\u00ec l’Orl\u00e9ans a Blois rimanendo in Francia per molti anni, certamente fino al 1453. <\/p>\n\n\n\n Esistono ancora documenti dell’Astesano datati 1455 e 1457 e 1458. Le Carte del fondo Orleanese della contea di Asti<\/em> ne registrano la morte il 1\u00ba maggio 1463. <\/p>\n\n\n\n Uno dei fratelli di Antonio, Nicol\u00f2<\/em>, pi\u00f9 giovane di lui (nato nel 1431), divenne anch’egli segretario ducale del duca di Orl\u00e9ans (1469).<\/p>\n\n\n\n Nel corso del Quattrocento, Antonio Astesano, con Bartolomeo Pascali, Facino Tiberga e Giovanni Gauteri, fu uno dei protagonisti dell’Umanesimo piemontese. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Estratto da una ricerca di Roberto Peretti La vita di Antonio Astesano \u00e8 davvero particolare e interessante; nasce a Villanova d\u2019Asti nel 1412 da nobile famiglia astigiana legata ai guelfi Solari. 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