a cura di Marinella Bianco tratto da “La confraternita dell’Annunziata” di Roberto Peretti
Raffaella Argentero di Bersezio, marchesa Ferrero della Lamarmora, una grande donna vissuta in un periodo turbolento.
Nacque nel 1770 a Villafranca d’Asti e crebbe a Villanova d’Asti, in frazione Savi. A 16 anni sposò il marchese Celestino Ferrero della Marmora, restò vedova a 36 anni dopo aver fatto nascere 16 figli, dei quali tre morti alla nascita. Le restavano 8 maschi e 5 femmine.
Nel 1796 Napoleone conquista il Piemonte e i nobili diventano cittadini, i giovani vengono arruolati, i conventi aboliti. Seguirono moti di rivolta anche da parte dei contadini, i francesi si ritirarono con l’arrivo degli austroungarici e i russi, ma le cose per i piemontesi addirittura peggiorarono. Il marito di Raffaella trasferisce la famiglia a Biella, ma i francesi ammassano le truppe a Oropa e allora i Ferrero della Marmora tornano a Torino. Nel 1800 Napoleone sconfigge gli austro-russi a Marengo e il Piemonte diventa una provincia dell’impero francese.
La famiglia si sposta a Villanova d’Asti perché Torino era ammorbata da epidemie. A soli 51 anni il marchese muore. Raffaella riesce a ingraziarsi Napoleone: aveva due figli che combattevano per lui. Quando Napoleone viene sconfitto e in Piemonte tornano i Savoia il fratello di lei, Tommaso, la aita a far reintegrare i figli nell’esercito sabaudo. Quattro dei suoi figli furono grandi protagonisti del Risorgimento: Carlo, Alberto, Alessandro e Alfonso.